Dagli animatori, insegnanti e studenti, del workshop “On Time” che si tiene a Correggio nel periodo del festival nascono la On Time Band e la On Time Variabile Orchestra. La prima raccoglie nove docenti, tutti affermati talenti della scena jazz nazionale, tanto che l’organico è sostanzialmente una vera all stars del jazz made in Italy. Nella On Time Variabile Orchestra trovano invece spazio gli allievi dei seminari di quest’anno. Tra gli uni e gli altri, si raggiunge un organico da big band.
Con simili forze, andrà in scena “Liberation Music”, una produzione originale appositamente concepita per sviluppare le doti dei giovani partecipanti alle giornate formative di Correggio. Per loro sarà anche un’occasione per cimentarsi al fianco di affermati professionisti: un vero battesimo per una nuova generazione di jazzisti.
“Liberation Music” richiama alla mente, e non a caso, il primo album da leader di Charlie Haden, Liberation Music Orchestra (1969, Impulse!), il cui cast è l’emblema di un’epoca irripetibile non solo per la caratura artistica ma anche per la capacità di trasformare la musica in attivo pensiero politico: Gato Barbieri, Dewey Redman, Roswell Rudd, Don Cherry, Michael Mantler, Paul Motian, Andrew Cyrille, per citarne solo alcuni. In questo Olimpo del jazz impegnato, la On Time Band punterà i riflettori non tanto su Haden quanto piuttosto su Carla Bley, che partecipò al progetto come pianista, autrice di tre brani e soprattutto come principale arrangiatrice. Scomparsa da pochi mesi, Carla Bley è infatti uno dei massimi riferimenti della scrittura jazz per ampi organici: fondatrice della Jazz Composer’s Orchestra e poi della big band battezzata col suo stesso nome e ininterrottamente attiva a partire dagli anni Settanta, la Bley ha portato a nuovi traguardi l’eclettismo sonoro di Gil Evans e del tardo Ellington.