Nato a Tupelo l’8 gennaio 1935 da famiglia povera, Elvis Aaron Presley a 11 anni riceve in dono una chitarra e da lì parte la carriera che ne farà la più grande star del suo tempo. Attraverso l’esperienza nella Chiesa Evangelica conosce il gospel e lo spiritual, con cui condisce la sua versione del rock ’n’ roll. A 18 anni registra un disco dimostrativo per la Sun Records di Sam Phillips, che lo ascolta casualmente, ne rimane impressionato e gli produce “It’s All Right Mama”, cui seguono “Blue Moon of Kentucky”, “Good Rockin’ Tonight” e le prime tournée. Nel 1955 l’RCA gli propone un contratto e con “Heartbreak Hotel” vende 5 milioni di copie. Le sue movenze sensuali scandalizzano i perbenisti ma lo rendono popolarissimo presso il pubblico giovane, soprattutto femminile. Incontra il colonnello Tom Parker, suo manager per oltre un ventennio. Seguono una serie di successi, che vendono fino a 13 milioni di copie: “Don’t Be Cruel”, “Jailhouse Rock”, “Hound Dog”. All’Ed Sullivan Show del 9 settembre ’56 propone la ballad “Love Me Tender”, che dà il titolo a un film assai acclamato, ma mentre è al culmine della carriera musicale e cinematografica viene chiamato sotto le armi in Germania. Il suo primo album dopo la pausa è Elvis Is Back!. Fra il ’60 e il ’64 gira 29 film fra cui G.I. Blues, Blue Hawaii e Viva Las Vegas, e ancora molti hit lo accompagneranno nel corso del decennio: “Are You Lonesome Tonight?”, “It’s Now or Never” (“O sole mio”), “Can’t Help Falling in Love”, “Surrender”, “In the Ghetto” e “Suspicious Minds”. Col grande show televisivo 68 Comeback Special, il colonnello Parker cerca di arginare il declino di interesse per i suoi film. Al 1973 risale il primo show via satellite da Honolulu, Aloha from Hawaii, seguito da un miliardo di telespettatori. Elvis porta a rinnovato successo hit altrui, fra i quali “Unchained Melody”, di cui darà una commovente interpretazione nel suo ultimo concerto. Scompare a soli 42 anni, il 26 giugno 1977, per problemi di depressione e obesità.