Due nomi imprescindibili del jazz italiano riuniti in un inedito duo: Claudio Fasoli e Antonio Faraò condividono il palco per fare musica in assoluta libertà su un repertorio di musiche originali. Esiste comunque un precedente: i due hanno già suonato assieme negli anni Ottanta sia dal vivo che su disco, quando Faraò (appena diciottenne) faceva parte del quartetto di Fasoli (li si ascolta sull’album Input del 1985: la prima presenza di Faraò in sala d’incisione).
Claudio Fasoli rappresenta il lato colto del jazz italiano. E lo ribadisce con ogni suo progetto: in anni recenti il Samadhi Quintet, il New York Quartet, la stratosferica formazione di The Brooklyn Option (Ralph Alessi, Matt Mitchell, Drew Gress, Nasheet Waits). Nato a Venezia nel 1939 ma milanese d’adozione, Fasoli è una presenza particolarmente significativa nel jazz italiano ed europeo. Ha lasciato importanti tracce musicali in compagnia di musicisti come Henri Texier, Lee Konitz, Jean-François Jenny-Clark, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Palle Danielsson, Tony Oxley, Giorgio Gaslini. Indelebile è poi il ricordo degli anni fusion-progressive coi Perigeo, fondati assieme a Franco D’Andrea, Giovanni Tommaso e Bruno Biriaco.
Antonio Faraò si è guadagnato un posto di rilievo tra i massimi esponenti del jazz contemporaneo. In ormai quarant’anni di carriera, ha collaborato con artisti come Jack DeJohnette, Joe Lovano, Biréli Lagrène, Chris Potter, Benny Golson, Ivan Lins, John Patitucci… Il suo talento è stato ampiamente certificato: da una miriade di premi (tra i quali spicca la Jazz Piano Competition Martial Solal del 1998) nonché dagli espansivi apprezzamenti di pianisti come Herbie Hancock e Kenny Kirkland. Nel suo più recente disco da leader (Eklektik) ha coinvolto musicisti come Snoop Dogg, Marcus Miller, Biréli Lagrène, Manu Katché, Lenny White, mentre nel 2023 è stato l’unico musicista europeo invitato nella all stars“McCoy Tyner Legends” (con Chico Freeman e Steve Turre).