“Antonio Carlos Jobim, il poeta della bossa nova”

Lunedì 29 aprile // Forlì (FC)

FORLÌ (FC), ISTITUTO MASINI, ORE 10:00-13:00
Incontro con gli studenti dell’Istituto Masini e del Liceo Artistico e Musicale Statale di Forlì
a cura di Francesco Martinelli, docente di storia del jazz alla Siena Jazz University.
Parteciperà Fabio Petretti, curatore degli arrangiamenti della produzione originale “Desafinado”, in programma il 1° maggio al Teatro Diego Fabbri.
In collaborazione con Associazione Scuola Musicale Dante Alighieri Bertinoro - Entroterre Festival

Nato a Rio de Janeiro il 25 gennaio 1927, Antônio Carlos Brasileiro de Almeida Jobim, soprannominato da sua madre Tom perché la sorellina Helena non riusciva a pronunciare il suo nome, è da considerarsi uno dei grandi compositori del XX secolo, ben oltre i confini della musica popolare. Una vita familiare non facile lo introduce comunque alla musica di più alta qualità: Bach, Stravinskij, Schönberg, Prokof’ev, Debussy, Ravel, Bartók, Villa-Lobos, Ary Barroso e Pixinguinha…

Intorno ai vent’anni inizia a suonare nei club di Copacabana. Qui entra in contatto coi generi più disparati: le canzoni francesi e quelle americane, il samba, il tango, il jazz… L’anno di svolta è il 1956: Vinícius de Moraes gli propone di musicare il suo poema Orfeu da Conceição (versione moderna del mito di Orfeo). Nasce così un sodalizio storico e fecondo come pochi altri. La rappresentazione teatrale ha grande successo, ma non altrettanto si può dire del disco. Nel ’57, il produttore francese Sacha Gordine decide di realizzare un film basato sull’opera, con la regia di Marcel Camus, ma per questioni di diritti vuole che venga completamente riscritta, causando gran malumore fra i due autori. Da questi pessimi presupposti nasce un capolavoro, con nuove canzoni quali “A Felicidade”, “Frevo” e “O Nosso Amor”.

Verso la fine del decennio si data la nascita della bossa nova, con l’album della cantante Elizete Cardoso, in buona parte composto da Jobim e Vinícius. Il disco segna anche un altro incontro importante, quello con João Gilberto. Da allora la sua attività si fa frenetica: con Vinícius compone “Insensatez” e “Garota de Ipanema”. Poi assieme a Newton Mendonça firma “Desafinado”, “Meditação” e “Samba de Uma Nota Só” e con Aloysio de Oliveira l’immortale “Dindi”; inizia anche a scrivere musiche per film, fra cui uno diretto da Steno.

Iniziano quindi le frequentazioni con il jazz. Durante un soggiorno newyorkese si esibisce in televisione con Gerry Mulligan. Incontra poi il produttore Creed Taylor che gli fa realizzare il suo primo album americano, lo strumentale The Composer of Desafinado. Sempre con Taylor, partecipa all’incisione di Jazz Samba Encore! con Stan Getz e Luiz Bonfá e, infine, al celebre Getz/Gilberto, in cui Astrud Gilberto fa diventare “The Girl From Ipanema” un successo mondiale. Nel 1962 il grande Coleman Hawkins include “Desafinado” e altri suoi brani in un disco. Attraverso Taylor realizza altri dischi con la Verve: The Wonderful World of Antonio Carlos Jobim e A Certain Mr. Jobim (gli arrangiamenti sono rispettivamente di Nelson Riddle e Claus Ogerman).

Seguono altri incontri decisivi. Nel 1966 realizza Francis Albert Sinatra & Antonio Carlos Jobim, un best seller perfino per gli standard di Sinatra. L’amicizia e la collaborazione con “The Voice” proseguiranno a lungo. L’anno successivo tocca a Chico Buarque de Hollanda, nel 1974 a Elis Regina per l’album Elis & Tom. 

Gli anni successivi sono caratterizzati da omaggi, celebrazioni e tributi, sempre in compagnie illustri: Pat Metheny, Herbie Hancock, Luciano Pavarotti, Sting ed Elton John…

L’8 dicembre 1994, tre giorni dopo la registrazione di Duets II, secondo album di duetti con Sinatra, si spegne per un male incurabile, all’età di 67 anni.

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